giovedì 27 febbraio 2014

L'APPARENZA INGANNA

(Mappa tratta da Limes - Rivista italiana di Geopolitica)
Oltre all'intricata situazione politica di casa nostra, un' altra vicenda che ha occupato le pagine dei quotidiani e gli spazi dei telegiornali, è stato senza dubbio il caso ucraino. In generale -a onor del vero - gli scenari che ci sono stati proposti, soprattutto dall'informazione televisiva, che nel nostro paese è spesso miope e superficiale, non sono del tutto corretti. O meglio, sono stati semplificati all'inverosimile. La prima cosa che ci preme ricordare è che in Ucraina non
c'è stata una semplice lotta di potere tra filogovernativi (i sostenitori di Yanucovich e della politica filo russa - tanto per intenderci) e i cosiddetti europeisti. In realtà gli interessi in campo vanno al di là dei confini della "Piccola Russia". Infatti, da una parte troviamo l'ombra dell' Europa e degli Stati Uniti, che per interessi prettamente economici e geopolitici - lasciati i loro tradizionali vessilli di democrazia, libertà e pluralismo - appoggiano i filoeuropeisti (movimenti xenofobi e nazionalisti che si ispirano a ideologie di estrema destra) mentre la Russia come abbiamo testé ricordato, appoggia i filo governativi di Yanucovich. Il partito di Julia Timoshenko, ora capeggiato da Arsenij Jatseniuk, e il partito dell’ex pugile Vitalij Klitschko (gradito soprattutto agli americani) chiedono l’immediata ripresa dei negoziati con Bruxelles, mentre i nazionalisti di Svoboda, guidati da Oleg Tyahnybok, chiedono un’Ucraina indipendente dai trattati comunitari sul piano economico-commerciale, ma militarmente legata alla NATO e a specifiche alleanze con Washington e Londra in caso di “aggressione”. Si sono dunque scontrate due macro-tendenze, sebbene stratificate e differenziate al loro interno: da un lato la spinta verso Ovest, prevalente nella parte occidentale del Paese, tradizionalmente legata all’eredità storica del dominio polacco-lituano, e dall’altro la spinta verso la Russia e il progetto moscovita dell’Unione Eurasiatica, caldeggiati in maggioranza nella parte orientale, la più ricca e industrialmente sviluppata anche grazie ai suoi legami storici e commerciali con quelli che vengono considerati i “fratelli russi”. Ora Yanucovich è scappato e sulla sua testa è stato spiccato un mandato di cattura internazionale. Cosa succederà dunque a questo punto? E' difficile da prevedere. Allo stato attuale però, una scissione del paese non è lontana dal concretizzarsi.

mercoledì 26 febbraio 2014

SONO SOLO PAROLE VUOTE

Ieri la fiducia alla Camera. 378 sì. Il governo è ufficialmente in carica. Intanto Mister "Stai Sereno" continua a sfoggiare il suo borioso ruolo di salvatore della patria. L'ha esibito con alterigia al Senato. L'ha continuato ad esibire, con altrettanta presunzione, nello replica - durata 50 minuti - alla Camera dei Deputati. Ma, alla fine qual è l'effettivo contenuto del discorso programmatico tenuto al Senato? A noi ci è parso di vedere un Presidente del Consiglio - tutto preso da sé - elencare una serie di titoli privi di una vera concretezza. L'elenco è stato inframmezzato da citazioni (vedi Gigliola Cinquetti), riferimenti storici sull'Europa (vedi "l'immagine di Altiero Spinelli che pensa agli Stati Uniti d'Europa durante la sua prigionia nell'isola di Ponza) e battute - degne del miglior repertorio Berlusconiano. Bella l'idea di andare ogni mercoledì in una scuola d'Italia (si parte oggi da Treviso), peccato che sia una trovata da campagna elettorale. Ora, invece è il momento di fare le cose. Rispetto a questo, ci è risultato difficile capire dove Renzi prenderà le risorse per attuare in cinque mesi gli slogan che ha sciorinato con così tanta sicurezza nel suo dissertazione "a braccio". Speriamo che la nostra legittima curiosità sia al più presto soddisfatta. Il Rottamatore non ci convince neanche nell'attuazione (o meglio nella mancata attuazione) del tanto agognato rinnovamento. Della serie, facce nuove o quasi, storie di arruolamento vecchie. Non ci convince nella scelta dei suoi Ministri, espressione di spinte lobbistiche (vedi Guidi e Poletti) e inciuci vari. Per giunta quasi tutti totalmente privi dell'esperienza necessaria a ricoprire i propri ruoli (vedi Mogherini agli Esteri).
Purtroppo, ancora una volta, niente di nuovo all'orizzonte.

lunedì 24 febbraio 2014

SONO SOLO VECCHI DIFETTI E SCUSA SE E' POCO


 
Mentre scriviamo i Senatori della Repubblica hanno appena finito di ascoltare il discorso per la fiducia del "Sindaco d'Italia" Matteo Renzi. Sembra che Mister "Stai Sereno" abbia iniziato il suo show con atteggiamenti fuori dal normale galateo istituzionale. Per esempio, il Corriere della Sera sulla sua pagina on-line titola: "Quella mano in tasca rompe l'etichetta" (con tanto di book fotografico). Eppure questa esasperata spettacolarizzazione della politica, questo protagonismo spinto non ci sembra affatto nuovo. Per vent'anni gli stessi atteggiamenti, gli stessi colpi di teatro, la stessa intensa spettacolarizzazione hanno caratterizzato suo Gran Maestro dei Giullari Silvio Berlusconi. Renzi è sulla buona strada, ma ha certamente bisogno di qualche altra cena con il Cavaliere (siamo sicuri che non mancheranno). Intanto, tra le fila dello stesso PD, Stefano Fassina (che forse non ha ancora digerito il famigerato "Fassina chi?" del fiorentino)  dà la prima vera stoccata all'esecutivo che - ricordiamolo - non ha ancora ricevuto la fiducia al Senato (e dovrebbe durare quattro anni!), criticando - dalle pagine dell'Unità - la scelta di mettere Federica Guidi a capo del Ministero dello Sviluppo. "E' inopportuna e per quanto mi riguarda - dichiara - inadeguata in un governo a guida Pd". L'ex Ministro ha più di una riseva sull' orientamento politico della Guidi e infatti sottolinea come "non sia stato necessario chiederle per chi vota, visto che da mesi compare sui giornali come uno dei volti nuovi che Silvio Berlusconi avrebbe voluto in Fi. Il governo ha voluto dare un messaggio chiaro a Berlusconi scegliendo questa persona per un ministero che ha competenza anche sulle telecomunicazioni". Vecchi difetti che ci fanno cadere le braccia. Non ci resta quindi che augurare con atteggiamento stoico a Mister "Stai Sereno"e al suo Esecutivo una sola cosa: buon inciucio a tutti.

domenica 23 febbraio 2014

LA RICREAZIONE E' APPENA INIZIATA

La prossima settimana il Parlamento certificherà con il voto di fiducia il I Governo del "Sindaco d'Italia" Matteo Renzi. Intanto, il più è fatto. Ieri "Mister Stai Sereno" e il suo Esecutivo - composto da 16 ministri - hanno sfilato davanti al Presidente della Repubblica per il rituale giuramento. Ergo, il Governo è ufficialmente in carica.
Rispetto alla sua composizione, il "Rottamatore" non si è voluto smentire, anzi. Ma questa voglia di rinnovamento a tutti i costi, in un momento così delicato per le sorti del nostro Paese ci è apparso troppo azzardato, sicuramente inopportuno. Opinabili ci appaiono le riconferme NCD, dettate senza ombra di dubbio dagli "inciuci di palazzo"; inciuci che lo stesso Renzi poco tempo fa, in alcune sue dichiarazioni pubbliche, aveva scongiurato (ma è noto ai più il ritornello...basta un poco di zucchero e la pillola va giù...). Ancora più discutibili sono i suoi Ministri. Quasi nessuno ha l'esperienza adatta a ricoprire i ruoli per cui è stato nominato. Un esempio su tutti, forse il più eclatante, quello di Andrea Orlando che nel Governo Letta ricopriva la carica di Ministro dell'Ambiente e che ora si ritrova a gestire il complicatissimo e delicatissimo Ministero della Giustizia. Alla faccia delle riforme!
Impressionante ci risulta la "nonchalace" con la quale il Ministero degli Esteri è stato affidato all'inesperienza di Federica Mogherini che si ritroverà a gestire l'intricato caso dei Marò oltre che le nostre relazioni internazionali.
Ci sembra inoltre una ridicola forzatura quella della composizione otto più otto. L'annoso problema della parità fra uomo e donna non è questione che passa dai numeri (soprattutto se a discapito della competenza). Insomma, mentre il nuovo presidente del Consiglio - poco dopo il giuramento - dichiara che"La ricreazione è finita", a noi sembra invece (aimé) che sia appena iniziata.

sabato 22 febbraio 2014

L'ITALIA E' UN PAESE PER VECCHI

L'Italia è un paese per vecchi. Sono sempre più sconfortanti i dati che da più parti fotografano un paese dall'elettroencefalogramma piatto. Quasi un milione e duecento mila persone sotto i 35 anni risultano essere disoccupate. Siamo al primo posto tra i membri Ue per numero di giovani senza lavoro. Un cambio di rotta sembra ancora lontano.
Il mercato del lavoro è in continuo peggioramento per chi da poco si è messo alla ricerca di un posto (sempre più precario piuttosto che fisso), tanto che, dal 2008 a oggi, gli under 35 con un lavoro sono diminuiti di 900 mila unità mentre chi è stato miracolosamente assunto con un contratto a tempo determinato vede consolidata l'assunzione solo nel 22% dei casi. Poi ci sono i cosiddetti "scoraggiati" ovvero quelli che non lo cercano neanche più un posto di lavoro. Infine ci sono quelli che dopo aver studiato per buona parte della vita si ritrovano a fare tutt'altro.
Come sempre va peggio al Sud italia, con le regioni Sicilia, Campania, Basilicata, Sardegna, Puglia e Calabria che quasi duplicano la media nazionale di disoccupazione giovanile (15,9%) e in cui è ancora forte il fenomeno dell'immigrazione giovanile. Se si guarda ai giovanissimi, fino ai 24 anni, il tasso di disoccupazione stacca la media Ue di oltre 8 punti percentuali (29,6 contro il 21% di media in Europa). "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro"sottolineavano sulla Costituzione i nostri Padri Costituenti. Di questi tempi sembra più una boutade che qualcosa di veramente concreto. Allora cos'è che non va? Cos'è che si è inceppato?
Abbiamo bisogno più che mai di risposte concrete, politiche sociali mirate.
Abbiamo bisogno che questo paese ritrovi al più presto la rotta giusta, altrimenti la deriva sarà inevitabile. 

venerdì 21 febbraio 2014

LA LIBERTA' PERSONALE E' INVIOLABILE





Oggi avremmo voluto parlare di "Destinazione Italia", approvato in via definitiva dal Senato con  121 sì e 91 voti contrari. Si tratta di un testo di legge che può essere senz'altro paragonato al minestrone della nonna. Dentro infatti ci hanno buttato un pò di tutto: dal taglio delle bollette, passanto per l'internazionalizzazione delle imprese, fino ad arrivare ad alcune misure previste per Expo 2015.
Rimandando la trattazione di "Destinazione Italia" ad un prossimo post, sopravvenute circostanze ci impongono di parlare dei CIE.
Per chi non li conoscesse, i CIE (Centri di identificazione ed espulsione) sono stati istituiti nel 1998 dalla legge sull’immigrazione Turco Napolitano con il nome di CPT (Centri di Permanenza Temporanea). Divennero CIE durante il governo Berlusconi II grazie al "colpo di genio" di Umberto Bossi e Gianfranco Fini.
Nonostante i cittadini stranieri si trovino all’interno dei CIE con lo status di trattenuti o ospiti, la loro permanenza nella struttura corrisponde di fatto ad una detenzione, in quanto sono privati della libertà personale e sono sottoposti ad un regime di coercizione che, tra le altre cose, impedisce loro di ricevere visite (il permesso per le visite si ottiene non prima di due settimane e dopo una lunga procedura burocratica) e di far valere il fondamentale diritto alla difesa legale.
Eppure la nostra Costituzione non dovrebbe riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell'uomo? Non richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale?
La libertà personale è inviolabile e queste persone non hanno commesso nessun reato. Sperare, sognare una vita più dignitosa non è un reato. Privare un individuo della libertà personale solo perchè è privo di permesso di soggiorno non dovrebbe appartenere ad un paese che si considera civile. E la coercizione ingiustificata, questa sì che è un reato. 

mercoledì 19 febbraio 2014

MATTEO RENZI, QUAL E' LA NOVITA'?


Risulta impressionante, la "scalata istituzionale" che ha portato Matteo Renzi, dalla poltrona di Sindaco di Firenze a quella di "Sindaco" in pectore d'Italia. La cosa che però ci fa più specie, è il contenuto di alcune dichiarazioni rilasciate nemmeno troppo tempo fa dal nostro Bolt Nazionale: sarò Presidente del Consiglio "non attraverso gli inciuci di palazzo" ma passando per le elezioni.
Tuttavia sono note le caratteristiche della nostra classe politica: viaggiare con il freno a mano tirato e fare marcia indietro. Regole che anche il presunto "Rottamatore" non può fare a meno di seguire.
E si arriva ad oggi. Entro sabato nascerà il primo Governo Renzi, nonché terzo Governo ad insediarsi senza avere il beneplacito degli elettori. Cose da Prima Repubblica.
Si nascondono dietro l'espressione "Solidarietà Nazionale", paventano riforme istituzionali mentre il loro obiettivo primario è quello di cambiare le regole del gioco (la legge elettorale), fare di questo paese la brutta copia degli Stati Uniti mentre sappiamo benissimo che il nostro Stivale ha un pensiero frammentato, sfumature che hanno il diritto di essere rappresentate e il dovere di rappresentare. Nel frattempo, mentre la politica continua a giocare dentro il Palazzo, fuori le aziende continuano a chiudere, oberate da una pressione fiscale (che, questa sì, andrebbe seriamente riformata) titanica. Nello stesso tempo i lavoratori perdono il posto di lavoro e gli esodati continuano a posteggiare nel limbo dell'incertezza. 
Davanti a tutto questo, al teatrino della politica e al dolore dei cittadini, la prima domanda che ci sorge spontanea e che vorremo fare al futuro nuovo Presidente del Consiglio è una sola: Matteo Renzi, qual è la novità?