venerdì 9 maggio 2014

LA VERITÀ SULLE ACCISE


Non potevamo non concludere la settimana parlandovi della notizia che pensiamo abbia creato più scalpore in questi giorni: nel 2015 ci sarà un rialzo delle accise sui carburanti. La proposta è stata approvata dalla Commissione Lavori Pubblici e Ambiente del Senato mercoledì e rientra nel Piano Casa. Tale “innovazione” - si fa per dire - porta nuovamente l'ago della bilancia verso un punto dolente per le tasche degli italiani: il caro benzina. Con prezzi che variano, a seconda della compagnia, da 1,60 €/lt per il diesel, ad uno 1,75 €/lt per la benzina, ogni volta che facciamo il pieno alla nostra macchina ricordiamo per cosa altro stiamo pagando. La prima accisa venne introdotta nel 1936, + 1,90 lire per la guerra in Abissinia. L'ultima, invece, è del 2012, + 0,020 €/cent per il terremoto in Emilia. 

Se ne contano ben 18. L'articolo 21 del D. l. 29 marzo 2010, n. 48, stabilisce che sono sottoposte ad accisa quei prodotti energetici atti ad essere utilizzati come combustibile per riscaldamento o come carburante per motori. Ma non tutti sanno che l'accisa nasce come tassa di scopo, ovvero una imposta gravante in bilancio separatamente e destinata ad uno specifico obiettivo. Ha, quindi, una scadenza determinata dall'art. 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. 
Ma di progressivo in Italia, c'è solo che continuiamo a pagare!
Addirittura l'Unione Petrolifera si è stupita nell'apprendere che per risolvere i problemi, si aumenti il prezzo del carburante.

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