martedì 31 marzo 2015

LA SANITÀ DEL LAZIO RINUNCIA ALLE ECCELLENZE: IL CASO DELL'EX OSPEDALE FORLANINI

Corridoi vuoti e abbandonati. Porte serrate. Un immenso atrio decorato con pregiati marmi, oramai abitato da piccioni. Vetrate rotte e una chiesa completamente immersa di guado di volatili. 280 mila metri quadrati di complesso monumentale, che sta pian piano diventando un cimitero. Eppure, fino a poco tempo fa, è stato centro di eccellenza per la cura delle malattie polmonari. È l'ospedale Carlo Forlanini di Roma. Una maestosa struttura costruita negli anni trenta, a ferro di cavallo (dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco) che affaccia su un enorme parco adornato di piante aromatiche, utilizzate proprio per la cura dei pazienti. E poi un museo di anatomia, due teatri, un cinema, due chiese. Il tutto pensato per garantire ai degenti ogni confort e velocizzarne la guarigione. Un ospedale d'avanguardia, insomma. Una volta. Oggi è in stato di dismissione. Nel piano di risanamento della sanità del Lazio è stato deciso di chiudere la struttura e trasferirne reparti e servizi al vicino San Camillo, già in stato di sovraffollamento. A nulla sono servite le raccolte firme della cittadinanza, comitati nati allo scopo di fermarne la chiusura, eventi, conferenze stampa. Oggi l'ospedale è quello scempio che si vede entrandovi. Semi-abbandonato, solo alcuni reparti sono rimasti, soltanto per le difficoltà di ricollocazione in altre strutture. Quando di sera cala il sipario, ecco che i corridoi si popolano di occupanti, che trascorrono qui la notte, per scomparire il giorno dopo, al sorgere del sole. “Avviene tutto sotto gli occhi distratti, o peggio, complici di chi dovrebbe sorvegliare e soprattutto con la consapevolezza delle istituzioni che dovrebbero decidere ma non lo fanno. Ci chiediamo perché la Regione Lazio non nomini un commissario ad acta in grado di decidere sulla dismissione dell’ospedale, visto che i suoi amministratori non sono in grado di farlo, sommersi dagli scandali e sotto tutela degli inquirenti”, ha dichiarato Michel Emi Maritato, presidente di Assotutela.
La Regione Lazio aveva infatti decretato la chiusura definitiva dell'Ospedale al 31 dicembre 2014. Ma le difficoltà di trasferimento degli ultimi reparti rimasti e in assenza di un progetto di riconversione della struttura, tutto è rimasto in fase di stallo. Diverse ipotesi di riconversione sono al vaglio. Tra cui quella più probabile del trasferimento della stazione dei Carabinieri di Monteverde. Che comunque occuperebbe solo una minima parte dell'immenso complesso ospedaliero. Le proteste dell'Associazione Forlanini Domani Onlus, un'interrogazione parlamentare della senatrice Loredana De Petris, le mobilitazioni della cittadinanza, chiedono comunque che la struttura possa essere riconvertita mantenendone la destinazione socio-sanitaria e sociale. Il timore infatti è che sia la speculazione edilizia a farla da padrone. O che, in mancanza di un progetto valido e a lungo termine, l'ospedale possa diventare uno di quei luoghi abbandonati e fatti propri dalle occupazioni abusive.

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