giovedì 30 aprile 2015

PIOVONO CARGHI!

Troppi problemi ruotano intorno al nostro piccolo pianeta. Specie animali che scompaiono, politici che scappano davanti ai disastri naturali. Ora i guai arrivano anche dal cielo. Il cargo russo Progress M-27M, lanciato la mattina del 28 aprile per trasportare circa 3 tonnellate di rifornimenti e materiali alla Stazione Spaziale, è ufficialmente fuori controllo: ha iniziato una discesa incontrollata, che fra pochi giorni lo porterà all'impatto con l'atmosfera. A dare la notizia è il Centro di controllo della missione, che dopo diversi tentativi di entrare in contatto con i veicolo non è comunque riuscito a riprenderne i comandi. Il cargo continua a ruotare su se stesso come una trottola, ma si trova su un'orbita diversa da quella della Stazione Spaziale e non costituisce quindi un pericolo per l'equipaggio. L’essere umano non smette mai di sorprendere se stesso.

mercoledì 29 aprile 2015

LA SOIA PER RIPULIRE IL MARE DAL PETROLIO

Qualche giorno fa Greenpeace ha lanciato l'allarme per la presenza di una chiazza di idrocarburi lunga 70 chilometri al largo delle Canarie, provocata dall'affondamento di un peschereccio il 15 aprile. Un autentico disastro ecologico che però potrebbe essere evitato utilizzando la soia. Una ricerca americana ha infatti messo a punto un composto a base vegetale in grado di ripulire il mare dal petrolio evitando l'ulteriore impatto ambientale provocato dai solventi tradizionali. Lo studio condotto dall'American Chemical Society è stato pubblicato sulla rivista Acs Sustainable Chemistry & Engineering. L'obiettivo dei era quello di trovare un sostituto "green" alle sostanze chimiche comunemente impiegate per separare e assorbire il greggio dall'acqua, che spesso hanno un elevato impatto sull'ambiente. I ricercatori statunitensi hanno scomposto la lecitina di soia, un tensioattivo vegetale usato in ambito alimentare, nei suoi componenti lipidici.

martedì 28 aprile 2015

VOTO APERTO SULL'ITALICUM, LA CAPORETTO DI RENZI?

Aula deserta ieri a Montecitorio per la discussione generale sull'Italicum. Solo una ventina i deputati presenti al dibattito che da mesi sta creando divisioni, su più fronti. Soprattutto quelli del Pd. Oggi, invece, primo banco di prova sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni, su cui Forza Italia ha già chiesto il voto segreto, e sugli emendamenti. Un centinaio. È probabile che sulla loro discussione venga posta la fiducia. Dovrebbe durare una settimana in tutto l'iter parlamentare. Renzi conta di farcela. Vuole farcela. In sette giorni. Non uno di più. È di ieri la sua lettera ai circoli del partito con cui ammonisce “su questa legge è in gioco la dignità del Pd, prima di ogni altra cosa”. Cuperlo taccia le parole del premier come “offensive”. Bersani è convinto che sulle riforme sia necessario un largo consenso e il legame che Renzi fa tra l'approvazione dell'italicum e il proseguo della legislatura non fa altro che creare una pressione indebita sul parlamento. Una sorta di ricatto. E, mentre le opposizioni si preparano a dare battaglia, lo scontro interno è tutt'altro che spento. Forse l'aria che tira non è delle migliori, ma l'atteggiamento del premier è sempre lo stesso.

lunedì 27 aprile 2015

COME TI AGGREDISCO E LA FACCIO FRANCA

“Non si può più stare tranquilli”, è oggi un classico e triste ritornello di tutti ormai, ma che spesso racchiude le paure e insicurezze dei cittadini, costretti ogni giorno a fronteggiare situazioni al limite della civiltà e della pubblica sicurezza. L’episodio in questione non fa notizia, perché ci hanno abituato nostro malgrado che determinati contesti , oggi, sono la quotidianità, nonostante ne vada dell’incolumità altrui. E così nel quartiere Trieste a Roma, si aggira da diverso tempo un individuo che è diventato una vera e propria minaccia per gli abitanti. Andatura malferma e abbigliamento trasandato, con buona dose di aggressioni sia fisiche che verbali, sono il biglietto da visita di questo 32enne di cui non è dato sapere nient’altro se non che è sicuramente un personaggio che andrebbe aiutato. L’ultima aggressione sabato scorso, dopo aver chiesto un accendino a due signore, è comparso nuovamente in seguito, prima tentando di prendere a calci i cani delle due, per poi aggredirle a spinte e pugni. Dopo la denuncia al commissariato Vescovio la verità, il tizio non solo è noto per le ripetute malefatte e per aver già importunato altre ragazze al parco Nemorense, ma oltretutto ha già diverse denunce a suo carico.

venerdì 24 aprile 2015

GIOVANNI LO PORTO, IL COOPERANTE UCCISO DALLA CIA

Il cooperante italiano, Giovanni Lo Porto, scomparso nel gennaio del 2012, è rimasto ucciso nel corso di un raid aereo americano contro Al Quaeda, compiuto al confine tra Pakistan e Afghanistan. Lo ha reso noto con un comunicato ufficiale la Casa Bianca. Nell’operazione militare datata 2012, condotta con un drone della CIA, ha perso la vita anche l’altro prigioniero di nazionalità americana, Warren Weinstein. Il blitz delle forze armate statunitensi aveva come obiettivo un sito jihadista, e sempre dalla nota di Washington si legge che “c’era motivo di ritenere che nessuno dei due ostaggi fosse presente”. Un’azione militare delicatissima di cui Barack Obama, fin da subito, si è assunto la piena responsabilità; è stato lo stesso presidente americano a dare la notizia al premier Matteo Renzi, e a scusarsi con le famiglie delle vittime. Giovanni Lo Porto era stato rapito in Pakistan; fu catturato insieme ad un collega tedesco, Bernd Muehlenbeck, nella regione del Punjab, il 19 gennaio 2012, dove prestava servizio per l’ONG tedesca, Welt HungerHilfe ("'Aiuto alla fame nel mondo") impegnata nella ricostruzione dell'area messa in ginocchio dalle inondazioni del 2011. Furono prelevati con la forza a Multan, nell'edificio dove lavoravano e vivevano con altri operatori, e portati in un accampamento segreto dell’organizzazione terroristica.

giovedì 23 aprile 2015

UN DIVORZIO PICCOLO PICCOLO

Si riduce tutto ultimamente. Si riduce la spesa, si riducono gli stipendi. C’è persino chi riduce i posti di lavoro. Si riduce anche (pensate un po’!) il divorzio. Ieri è stato approvato alla Camera con 398 sì. Se ne riducono i tempi di approvazione: solo sei mesi, se consensuale da entrambe le parti, al massimo un anno, se si ricorre al giudice. Idem per la comunione dei beni: si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale. Sono finiti i tempi dei 3 anni di separazione: non siamo mica negli anni ’70! È stato approvato ieri, in un marasma di Montecitorio, dove Renzi cantava un brano che da poco l’insegnante d’inglese gli aveva insegnato (“London Bridge is falling down”), la Bindi che - come Malefica - preparava la sua vendetta perché nessuno l’aveva invitata alla festa dell’Unità; Berlusconi che dichiarava, dentro un bunker, di essere tra gli obiettivi primari dell’Isis (anche se la firma era di Fitto) e Alfano che, con un colapasta in testa, era pronto ad affondare tutti i barconi del Mediterraneo, dalle zattere alle navi da crociera (non si sa mai).

mercoledì 22 aprile 2015

ANIMALI E UOMINI... FIND THE DIFFERENCES!

La ricerca scientifica moderna sta finalmente confermando quello che in parte era già intuibile, cioè che gli animali proprio come noi provano emozioni. Sono in grado di sentire gioia, dolore, gelosia, rabbia, imbarazzo. Elefanti, lontre e alcuni uccelli esprimono dispiacere; pecore e molti altri animali riconoscono volti umani; galline, topi e cetacei sono empatici; alcuni pesci hanno abilità cognitive; scimmie, corvi, cani, tartarughe, pesci e persino polpi soffrono, gioiscono, si arrabbiano. La maggior parte degli animali pare sia dotata di personalità e individualità specifiche. Nei mammiferi ma anche negli uccelli c'è sensibilità alle emozioni degli altri, reagiscono al pericolo nel tentativo di migliorare la situazione e salvarli e sono empatici, anche nei nostri confronti, riescono a esprimere questo straordinario aspetto di intelligenza emotiva alla base di ogni legame. Darwin è stato il primo scienziato a studiare le loro emozioni, individuando rabbia, felicità, tristezza, disgusto, paura e sorpresa. Ma oggi siamo in grado di dire che oltre a queste ci sono: gelosia, vergogna, imbarazzo e simpatia, senso di colpa, orgoglio, invidia. Si discute se l'emotività animale sia davvero uguale a quella umana: se gli animali provano in modo identico a noi. Del resto però anche tra uomo e uomo ci sono differenze nel modo di vivere e manifestare affetti e passioni. Gli animali sono in grado di esprimere la loro vita emotiva attraverso varie forme di comunicazione, a noi per la maggior parte sconosciute. Non si sa se essi sperimentino tutte le emozioni umane o se ne esistano alcune tutte loro misteriose per l'uomo. Ma non siamo uguali, umani e non, quando proviamo felicità ritrovando qualcuno che ci è caro o non ci addoloriamo allo stesso modo quando lo perdiamo? Non si deprime ugualmente un cucciolo se viene prematuramente allontanato dalla mamma? Quando i lupi si riuniscono scodinzolano e saltano avanti e indietro liberamente in cerchio non stanno forse esprimendo felicità? Che dire degli elefanti quando si ritrovano, sventolano le orecchie emettendo un vocalizzo particolare di saluto: non è gioia? Non è dolore l'emozione che vivono gli animali quando vengono allontanati dal gruppo o l'atteggiamento abbattuto dopo la morte di un compagno fino a smettere di mangiare e persino lasciarsi morire? Sicuramente, nonostante le differenze, tutte le specie animali condividono un nucleo molto simile di emozioni. Sono coscienti e intelligenti si intende sanno cosa fare per adattarsi all'ambiente, non sono automi guidati solo dall'istinto. Piuttosto pensano in modo attivo, sono versatili, flessibili, coscienti e in grado di valutare come comportarsi in una data situazione.

martedì 21 aprile 2015

BOERI VS POLETTI, SCONTRO SU LAVORO E PENSIONI

Si è accesa con la polemica sui nuovi posti di lavoro la miccia tra Tito Boeri, presidente dell’Inps e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. L'Inps ha, infatti, smascherato l'infondatezza dei dati resi pubblici dal governo sulla lievitazione dei nuovi contratti nei primi due mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014. Solo 13 nuove assunzioni in più, svelano le tabelle dell'istituto indipendente presieduto da Boeri. E non 79 mila, come invece rivendicato dall'inguaribile ottimista Poletti. Grossolano errore dovuto al fatto che il governo, nei suoi calcoli sull'apertura di nuove collaborazioni, non aveva tenuto conto dei contratti giunti al termine e cancellati. Ma la polemica tra i due continua anche sul capitolo pensioni. “Rivendico il diritto di fare proposte, che non è certamente un modo di violare le regole della democrazia. Abbiamo dati importanti che ci permettono di valutare meglio di altri le politiche fatte sin qui in Italia”. Queste le Parole di Boeri, che giorni fa aveva affermato la necessità di rendere flessibile l'età di uscita dal lavoro e di voler ricalcolare tutte le pensioni con il metodo contributivo. Questo in un'ottica di tagliare le pensioni molto alte e calcolate con il metodo retributivo. Su queste parole è intervenuto Poletti, dichiarando che, nonostante l'importanza del supporto dell'ente pensionistico, “il lavoro compete al governo”. I toni sono aspri e l'Inps continua a lavorare su proposte con l'idea di presentarne una organica entro giugno. Auspicando che il governo Renzi, nel frattempo, possa concretizzare le sue intenzioni di rivedere il sistema assistenza-previdenza in tempi brevi. Anche qui l'esortazione celata di Boeri: Governo muoviti.

lunedì 20 aprile 2015

"NE FACCIO SALIRE SEMPRE TROPPI", E L'ENNESIMA STRAGE SI COMPIE

Italia terra del Bengodi, come qualcuno direbbe. L’ennesima strage si è compiuta sulle coste siciliane e a farne le spese, come ormai consuetudine, altri migranti. Sebbene il nostro Paese sia ormai al collasso, non viene mai rifiutato l’ingresso a chi fugge dalla propria terra per scampare agli orrori diventati ormai costume. E mentre nei nostri confini si consumano vere e proprie disgrazie, altrove “qualcuno” fa la bella vita. Per lui sono solo numeri e, fra una risata e l’altra, non perde tempo per pavoneggiarsi a “nuovo Gheddafi”. MeredMedhanie, questo il suo nome, un eritreo di 34 anni che da mesi è artefice delle traversate della morte. E non è l’unico. L’uomo divide la scena con l’etiope ErmiasGhermay, altro super-latitante che vive serenamente a Tripoli nonostante sia ”creatore” del viaggio del barcone tramutatosi poi nel naufragio dei 366 migranti al largo di Lampedusa, nell'ottobre 2013.

venerdì 17 aprile 2015

INDESIT FAGOCITATA DAGLI AMERICANI: LA WHIRLPOOL MANDA A CASA 1350 PERSONE

Il piano industriale che Whirlpool ha presentato nella giornata di ieri al ministero dello Sviluppo economico e ai sindacati ha gelato 1350 famiglie. Saranno infatti 1200 gli esuberi nelle fabbriche e 150 quelli dei centri di ricerca. Chiuderanno le sedi Indesit di Caserta e di Albacina, in provincia di Ancona, e il centro ricerche e sviluppo di None, nei pressi di Torino. Una notizia inaspettata, e per questo ancora più dura da mandar giù per tutti i dipendenti: lo scorso luglio, quando Indesit fu acquisita da Whirlpool, ci fu una promessa formale da parte dei nuovi proprietari americani a non praticare nessun licenziamento unilaterale fino al 2018, e ad investire 83 milioni di euro in tutti gli stabilimenti italiani. Dura reazione da parte di sindacati e governo, con la ministra Federica Guidi che ha intimato al colosso degli elettrodomestici di rispettare gli accordi sul mantenimento dei posti di lavoro, pattuiti durante l’acquisizione di Indesit. Critiche anche dal sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, sceso in strada per protestare a fianco dei dipendenti, e dal governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, che hanno definito il piano inaccettabile.

giovedì 16 aprile 2015

IN ATTESA DEL CONCERTONE

Come ogni anno, Roma si prepara ad ospitare il Concertone del 1* maggio, evento musicale diventato di grande rilievo e di grande importanza, a livello sociale e musicale. Svolto da sempre, e mai spostato, in Piazza San Giovanni a Roma, il Concertone festeggia quest’anno il suo 25esimo anniversario ed è pronto a ospitare un gran numero di artisti, che variano dal falk al metal, dal reggae al rap, dal pop all’elettronica, dall’indie al rock. Tra i confermati di quest’anno ci sono i Bluvertigo, gli Almanegretta, Paola Turci, Med Free Orkestra, James Senese & Napoli Centrale, Mario Venuti & Mario Incudine, Alex Britti, Lo Stato Sociale, Pfm e molti altri ancora. 

mercoledì 15 aprile 2015

QUANDO PROPRIO NON C'È STORIA: PIZZA VS MCDONALD'S

"Pizza a portafoglio" è la risposta alla pubblicità di McDonald's dei giorni scorsi, dove un bambino, in pizzeria, chiede un Happy Meal... Hamburger, patatine fritte e Coca Cola? Non direi. Nello spot-risposta il bimbo, rivolgendosi al padre, esclama "Papà, ma c'amma fa cu sta schifezza? Io voglio a pizza!". La proposta napoletana è appunto la pizza ''a portafoglio'', cioè piegata in quattro parti, cosa che è possibile fare solo con la pizza di Napoli (perché ha un impasto tale da permetterlo): provateci con quella romana che quasi sempre ha la consistenza di un cracker col sugo o con qualunque altra, salendo ancora più a nord...Questa modalità permette di mangiarla andando in giro, o comunque non necessariamente a tavola (chi è di Napoli almeno una volta l'ha sicuramente fatto). A diffondere il video è stata la pagina Facebook "Le avventure culinarie di Puok e Med" e il suo fondatore Egidio Cerrone.

martedì 14 aprile 2015

MILIONI DI EURO PER FORMARLI, ALTRI PAESI LI ASSUMONO: I COSTI DELLA FUGA DEI CERVELLI

Un'espressione entrata ormai nel vocabolario degli italiani: cervelli in fuga. Talmente tanto che quasi non sortisce più alcun effetto. In realtà potrebbe trattarsi di una vera emergenza sociale ed economica per il nostro Paese, perché dietro si nascondono numeri e costi reali. Cinquemila laureati con i voti migliori fanno le valigie ogni anno, secondo l'indagine del Consorzio Almalaurea. Destinazione estero. La maggior parte (82 per cento) in Europa (Regno Unito, Francia, Belgio, Svizzera), un 9 per cento circa in America, nel continente africano circa un 3 per cento e un 2 per cento in Asia e Oceania. E' un'enorme falla nel sistema di formazione e lavoro, visto che lo Stato spende più di tremila euro a semestre per universitario: su un corso di studio che dura in media cinque anni, sono più di trentamila euro spesi, per ogni studente. Complessivamente 175 milioni di euro. In sintesi, lo Stato italiano li forma e loro vengono assunti da altri Paesi, ben contenti di accogliere giovani menti competenti. Professionisti che diventeranno l'ossatura dello Stato in cui lavorano. Tutti venticinquenni, laurea in mano in ingegneria, medicina, infermieristica, relazioni internazionali, informatica. In valigia hanno già un contratto firmato con un'azienda estera. In larga parte sono contratti a tempo indeterminato, con uno stipendio mensile  che, a un anno dalla laurea, è in media di 1.550 euro, contro i 1.003 euro dei giovani colleghi rimasti in Italia. Per non parlare poi della differenza di stipendio a cinque anni dalla laurea. In media un guadagno mensile netto di 2.215 euro per chi lavora all'estero rispetto ai 1.324 euro di chi resta in Italia. 

lunedì 13 aprile 2015

ADDIO A GÜNTER GRASS, PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA

Lo scrittore tedesco Günter Grass, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1999, è morto oggi a 87 anni. Noto per lavori come Il tamburo di latta, primo libro della cosiddetta Trilogia di Danzica, città dove era nato nel 1927, si è spento a Lubecca. Ad annunciare il decesso la sua casa editrice, la Steidl. Grass era tra i rappresentanti del Gruppo 47. Per molti è stato una delle voci della generazione diventata adulta durante la Seconda guerra mondiale. All'attività di romanziere affiancava quelle di drammaturgo, saggista, scultore e poeta. Durante la sua vita, Grass era stato spesso criticato per il suo passato durante la Guerra e per la sua posizione nei confronti di Israele. In un memoir (Sbucciando cipolle) aveva rivelato di avere servito in gioventù nelle Waffen-SS, l'organizzazione paramilitare nazista. Le accuse di Grass non avevano risparmiato neppure le autorità del suo Paese. Alla cancelliera Angela Merkel rimproverava l'arroganza nei confronti dei Paesi vicini alla Germania, soprattutto per le politiche contro la crisi.

venerdì 10 aprile 2015

IL “MAL” PAESE

Un italiano su quattro non paga le tasse. Sono 8.000 gli evasori totali smascherati dalla Guardia di Finanza nel 2014 e 13mila i responsabili di reati fiscali. Questo è l’impietoso scenario che emerge dall'ultimo Rapporto annuale delle Fiamme gialle, che descrive benissimo lo spaventoso giro d’affari del sommerso italiano. Il valore degli appalti, su cui gli investigatori hanno indagato, è stato di 4,6 miliardi, con quasi 1,8 miliardi non dichiarati; risultato: 933 persone denunciate, 44 arrestate, e un appalto su tre “oggetto di assegnazione irregolare”. Tra danni erariali e frodi, lo Stato c’ha rimesso 4,1 miliardi. Le truffe nelle prestazioni sociali agevolate e sui ticket sanitari hanno toccato i 6 milioni, quelle nella spesa sanitaria 141 milioni,e quella nei confronti di istituti previdenziale, 113. I soggetti denunciati per reati contro la pubblica amministrazione sono stati 3.745, gli arrestati 229. Nell' attività di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali in genere, i finanzieri hanno eseguito 22.083 verifiche e 54.280 controlli fiscali. I controlli strumentali su strada sono stati 525.928, con un’irregolarità del 32%. Le Fiamme gialle hanno segnalato anche 11.936 lavoratori in nero e 13.369 irregolari. Per quanto riguarda confische e sequestri,beni per 4 miliardi di euro sono stati sottratti alla criminalità organizzata, mentre sono state intercettate oltre 200 tonnellate di sigarette di contrabbando, 290 milioni di prodotti contraffatti o pericolosi e 128.592 chili di droga: 123.797 di hashish e marijuana, 3.630 di cocaina, 362 di eroina, 21 di sostanze psicotrope e 782 di altre sostanze.

giovedì 9 aprile 2015

IL FORO DI PIERO ANGELA FA IL BIS

La cultura e la tecnologia, quando uniscono le forze, riescono a fare delle cose straordinarie, capaci di sorprendere anche i meno curiosi e amanti del genere. L’anno scorso, ad esempio, grazie ad un progetto firmato Piero Angela e Paco Lanciano, gli spettatori, attraverso la narrazione storica e un magnifico gioco di luci e proiezioni, hanno potuto mirare in diretta il Foro di Augusto dai tempi che fu costruito fino a come lo vediamo oggi. La distribuzione degli spazi, le cause che portarono la rovina, fino a giustificare la presenza di una determinata pietra o un determinato colore di un muro. Uno show che si è dimostrato un successo, protrattosi fino a fine dello scorso ottobre. Dal 25 aprile lo show sarà di nuovo aperto al pubblico, ma non è tutto. Angela, infatti, ha dichiarato che sarà aperta anche un'altra esposizione, sullo stesso stile, dedicata al Foro di Cesare. È curioso vedere quanto le apparenze ingannino, a volte. Progetti del genere raramente vedono la luce, perché, si dice, “attirino poco”.

mercoledì 8 aprile 2015

SCRIVERE FA BENE!

Pare che scrivere abbia molti vantaggi a prescindere dal puro esercizio delle nostre capacità grammaticali e di lessico. Non importa la qualità della prosa, è l'atto stesso dell'impugnare in mano una penna a portare benefici sia al corpo e alla mente: sintomi depressivi, umore, livelli di stress, sono solo alcuni degli aspetti a trarne vantaggio. In uno studio del 2005 i ricercatori hanno scoperto che buttare giù qualche riga dalle tre alle 5 volte nel corso dei 4 mesi di ricerca, impiegando dai 15 ai 20 minuti a volta, aveva fatto la differenza nel migliorare la vita delle persone analizzate. Scrivendo di eventi traumatici, stressanti o emotivi, i partecipanti avevano significativamente più probabilità di avere un minor numero di malattie e di essere meno colpiti da traumi, avevano passato molto meno tempo in ospedale, la loro pressione sanguigna era più bassa e la funzionalità epatica era migliore rispetto a chi non si era dedicato alla scrittura. Si è scoperto che la scrittura ha persino il potere di guarire le ferite fisiche più velocemente. Nel 2013 i ricercatori neozelandesi hanno monitorato il recupero delle ferite da biopsie medicalmente necessarie su 49 adulti sani. Gli adulti hanno scritto i loro pensieri e sentimenti per soli 20 minuti, tre giorni di fila, due settimane prima della biopsia. Undici giorni dopo lo studio ha dedotto che scrivere di eventi dolorosi ha aiutato i partecipanti a dare un senso agli eventi e a ridurre angoscia. Anche coloro che soffrono di malattie specifiche possono migliorare, gli studi hanno dimostrato che le persone con asma che scrivono, hanno meno attacchi rispetto a quelli che non lo fanno. Idem per i malati di AIDS e cancro che scrivendo si aprono, a prospettive più ottimistiche con un effettivo miglioramento della qualità della vita.

martedì 7 aprile 2015

A SEI ANNI DAL TERREMOTO, L'ODISSEA DELLA RICOSTRUZIONE DE L'AQUILA

“Dopo troppe promesse, siamo finalmente passati all'azione. I soldi adesso ci sono: spenderli bene è un dovere”, scrive il premier Renzi in un suo post su Facebook, riferendosi all'odissea della Ricostruzione de L'Aquila. Un'odissea che dura da sei anni. Dal 6 aprile 2009, giorno della maledetta scossa magnitudo 6.3 che spezzò le vite di 309 persone, ne ferì 1.500 e provocò 60 mila sfollati. Da allora inefficienze, scandali, fondi mai arrivati, interventi spot da campagna elettorale hanno allontanato l'orizzonte della ricostruzione di un intero Paese, divenuta la città fantasma d'Abruzzo. E di un'intera provincia, che porta ancora i segni di quella terribile notte. Ora Renzi annuncia su Facebook lo stanziamento di 5,1 miliardi in legge di Stabilità (dal 2015 al 2019), 1,13 miliardi di euro a febbraio 2014 dal Cipe (Comitato Interministeriale per la programmazione economica) per l'accelerazione dell'edilizia privata, 86 milioni per la ricostruzione pubblica. E, in effetti, lo stanziamento c'è. Ma al momento solo sulla carta. Inoltre, per i fondi relativi al biennio 2018 e 2019 si tratta solo di un'intenzione espressa. In più nel 2014, erano stati stanziati 652 milioni, ma sono arrivati in Abruzzo solo 487. E che dire dei finanziamenti per 478 milioni, deliberati dal Cipe nel 2015 per la ricostruzione? Ad oggi non un centesimo è arrivato nelle casse del comune aquilano. E poi problematiche di natura organizzativa e operativa. Soldi che arrivano sempre in tranche e che lasciano buchi di sei mesi/un anno nelle attività di ricostruzione (come spiega a Il Fatto Quotidiano Giustino Masciocco, consigliere comunale a L'Aquila). La rimozione quasi completa della squadra di comando: Paolo Aielli (Direttore ufficio per la ricostruzione de L'Aquila), Aldo Mancurti (Capo della struttura tecnica di missione), Giovanni Legnini (sottosegretario al Tesoro con delega su l'Aquila). Tutti sollevati dai loro incarichi per ricoprire altri ruoli. Intanto, tra avvicendamenti politici, tecnici e amministrativi, burocrazia, inchieste, fondi non arrivati, l'Aquila, a sei anni dal terremoto, resta città fantasma.

venerdì 3 aprile 2015

NIENTE AEREO, A NEW YORK SI VA IN MACCHINA

Da Londra a New York in auto? Forse sì. Non è né una bufala, né l’idea visionaria di uno scienziato pazzo; è un progetto serio, che ha come promotore principale il presidente delle ferrovie russe, Vladimir Yakunin. Si tratta di un’opera davvero suggestiva, che darebbe vita all’autostrada più lunga del mondo, capace di mettere in collegamento gli automobilisti inglesi con quelli americani, attraverso un’unica strada: un'autostrada da 20mila km. Il piano di Yakunin non sarebbe poi così irrealizzabile, perché il percorso si servirebbe in parte di autostrade già esistenti in Europa e in Russia. La mega-autostrada per esempio si servirebbe dei 9.980 km di strade che attualmente collegano la parte occidentale della Russia a quella Orientale. Si userebbero inoltre le reti autostradali che collegano Francia, Germania, Polonia, Bielorussia, fino appunto, alla Russia. Servirebbe costruire però un collegamento completamente nuovo di 90 km per attraversare lo stretto di Bering, unendo quindi la Russia all’Alaska, in stile tunnel della Manica per intenderci. Il progetto di Yakunin comprende, oltre alla costruzione di un network di ferrovie ad alta velocità per collegare l’Asia all’Europa, anche l’apertura di nuove industrie, nuove città, con il conseguente aumento di posti di lavoro.

giovedì 2 aprile 2015

IL BILANCIO E’ QUELLO CHE E’

Il governo Renzi si sente forte e decide di proseguire per la sua strada. Non si è mai fermato davanti a nessun ostacolo. Enrico Letta, il centrodestra alle elezioni europee, la minoranza di partito: tutti nemici da combattere. Lui prosegue, senza sosta. Dopo aver annunciato che gli insegnanti avranno un voto per poter far carriera (voto dato dai dirigenti, mica dagli alunni, altrimenti tutti potrebbero fare carriera) e che la disoccupazione è scesa (anche se l’Istat non è molto d’accordo); ora il governo vuole punire i corrotti. Come un novello Ivanhoe, Matteo Renzi si arma per rendere questo Paese eticamente più corretto. Nel nuovo disegno di legge sull' anti-corruzione, è stato introdotto nuovamente il falso in bilancio, depenalizzato durante il governo Berlusconi, con un’approvazione sul filo di lana (appena tre voti di scarto).

mercoledì 1 aprile 2015

FAST AND FURIOUS 7, COMING SOON

E’ evidente fin dall’inizio l’assenza forzata di Brian O’Conner, dovuta alla morte improvvisa nel 2013, questo film, l’ultimo della saga ad alta velocità è anche l’ultimo in cui compare l’attore. Ironia della sorte, Paul Walker, uno dei due protagonisti storici della saga, muore proprio in un incidente stradale, ma nelle parole dei personaggi e nelle immagini digitali che completano la sua interpretazione, il ricordo permea a tal punto la pellicola da permettere un finale commovente e poetico, che non scade in vuoto buonismo, Variety l’ha definito: “Un toccante omaggio a Paul Walker e un’orchestra perfetta di caos automobilistico”. Il film nelle sale nostrane il 2 aprile, dopo il grosso ritardo nella produzione per la scomparsa improvvisa dell’attore, travolgerà il pubblico in una corsa coinvolgente ed esplosiva che pare sarà unica rispetto ai precedenti capitoli. Il regista James Wan si rivela all’altezza del compito, nonostante lo scetticismo dei fan ormai affezionati a Justin Lin, al timone dei film precedenti. Dom Toretto (Vin Diesel) e la sua squadra si ritrovano un anno dopo a fare i conti con la vita di tutti i giorni. Dom cerca di ricreare un legame forte con Letty (Michelle Rodriguez), Brian (Paul Walker) prova ad essere un buon marito e un buon padre, e conduce una vita tranquilla di periferia, ma il richiamo all’azione non tarda ad arrivare. Il folle e pericoloso Deckard Shaw, interpretato da Jason Statham, vuole vendicare il fratello Owen (Luke Evans) e comincia a dare la caccia alla squadra, da Tokyo agli Stati Uniti, da Abu Dhabi all’Azerbaigian. La squadra di piloti di strada ormai non è impegnata solo nelle corse automobilistiche clandestine, ma deve portare a termine una vera e propria missione governativa sulla scia dei film precedenti. Il film, come gli altri F&F, è certamente costruito sulla spettacolarità delle scene ma quello che fa la differenza, o almeno l’ha fatta per me rispetto a tutti i film triti e ritriti girati su questo genere (che vi assicuro mai mi sognerei di vedere nella vita) dipende senza dubbio dal magnetismo dei personaggi.