venerdì 8 maggio 2015

IL PREMIO “PEN” A CHARLIE HEBDO: POLEMICHE NEGLI USA

Il Pen American Center, associazione per la libertà di stampa costituita da scrittori ed editori americani, ha assegnato l’omonimo riconoscimento per il coraggio di espressione, alla rivista satirica francese, Charlie Hebdo, a 4 mesi di distanza dagli attenti di Parigi in cui persero la vita dodici membri della redazione, tra cui il direttore Stèphanne Charbonnier, e altri undici rimasero feriti gravemente. “Il premio a Charlie Hebdo riflette il rifiuto di accettare restrizioni alla comunicazione sotto minaccia di violenze”, dice alla cerimonia di assegnazione il presidente del comitato, Andrew Solomon. Il premio alla rivista ha tuttavia scatenato un acceso dibattito interno. Sei scrittori hanno ritirato la partecipazione alla serata, mentre altri cento hanno scritto una lettera di protesta, accusando la rivista satirica di offendere tutte le religioni con le proprie vignette.
D’altro canto, sono arrivati anche molti attestati di stima, come quello di Salman Rushdie, l'autore che nel 1989 si attirò una fatwa, condanna a morte decretata dall’allora Guida Suprema Religiosa musulmana Khomeini, per il suo libro "I versi Satanici": "Siamo qui per sostenere la causa della libertà d'espressione. I premi assegnati dal Pen Club non sono degli Oscar, si sa, sono un modo per gettare luce sugli abusi", ha dichiarato lo scrittore indiano. Grande la gioia dei due nuovi co-direttori, Jean Baptiste Thoret e Gérard Biard, che nel discorso di ringraziamento hanno ribadito che lo shock dei fedeli, per le vignette che ritraggono il Papa, Gesù, Maometto, possa far parte del dibattito democratico, uccidere uomini innocenti per averlo provocato, no.

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