venerdì 24 luglio 2015

PIAZZA DELLA LOGGIA, 41 ANNI D'ATTESA PER AVERE GIUSTIZIA

L'ex ispettore di Ordine Nuovo per il Triveneto, Carlo Maria Maggi, e l'ex fonte dei servizi segreti, Maurizio Tramonte, sono stati condannati all'ergastolo per la strage di Piazza della Loggia a Brescia. Così hanno deciso i giudici di Milano nel processo d’Appello bis, dopo 8 ore di camera di consiglio. Il 28 maggio 1974, nella centrale Piazza della Loggia, una bomba nascosta in un cestino porta-rifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati; il bilancio finale aveva delineato i contorni di una strage: 8 morti e 102 feriti. Il 14 aprile 2012, la Corte d'Assise d'Appello di Brescia aveva confermato l'assoluzione per i due imputati principali, Maggi e Tramonte, ma la Cassazione aveva poi annullato la sentenza e disposto un nuovo processo di secondo grado, da tenersi a Milano.
Al momento della lettura del dispositivo, parenti e amici delle vittime presenti in aula non sono riusciti a trattenere le lacrime. Soddisfatto soprattutto Manlio Milani, presidente dell'associazione familiari delle vittime della strage, che nell'attentato del 28 maggio 1974 perse la moglie, e che ha parlato di verdetto decisivo per la storia del paese. Sta di fatto, però, che una giustizia che arriva dopo 41 anni è comunque una giustizia depotenziata.

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