lunedì 26 ottobre 2015

LA POLONIA VOTA CONTRO L'UE

La destra polacca, rappresentata dal partito Diritto e Giustizia (Pis), sbaraglia la concorrenza e si aggiudica, se i risultati manterranno la tendenza degli exit pool, la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Il partito del leader Jaroslaw Kaczynski si afferma sui centristi del premier uscente Ewa Kopacz con il 39,1% dei voti contro il 23,4%. La scelta del nuovo premier, Beata Szydlo, è uno strappo evidente con le politiche comunitarie. Uno nuovo passo, indietro, verso la nazionalizzazione degli interessi statali.
Dopo i tentativi, tragici, di portare l'Ucraina all'interno dell'Unione a tutti i costi, ecco un altro paese dell'ex Cortina rispondere chiaramente, questa volta democraticamente, di no. Crisi economica, immigrazione, politiche comunitarie austere sono stati gli input di questo processo. Che vi sia dietro un progetto di disaggregazione del UE? Un ritorno al passato verso la statalizzazione dei paesi membri? Le indicazioni circa l'interesse di evitare un blocco unico europeo sembrerebbero esserci tutte ed i fatti, a poco a poco, potrebbero anche sostenere tale ipotesi.

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